Penso
di non essere stato l’unico ad essere piacevolmente sorpreso nel sentire
pronunciare parole come “pace” e “dialogo” in una città come Il Cairo a pochi
giorni di distanza da atti di terrorismo che l’hanno colpita causando decine di
morti e di feriti. È accaduto durante la breve visita del papa in Egitto alla
fine di aprile. Sentirle dalla bocca del papa non meraviglia. Francesco ci ha
abituati a
questi discorsi che possiamo considerare scontati. Ma sentirle dette
dal rappresentante di una grande fetta del mondo musulmano e da un capo di
Stato proveniente dagli alti gradi dell’esercito, fa un certo effetto. Non le
hanno dette a tutto tondo, è vero, però mi è sembrato di cogliere un desiderio
sincero di superare gli ostacoli che impediscono ancora la realizzazione di
quello che continua ad essere un bel sogno, come dimostrato dagli attentati
avvenuti nei giorni immediatamente successivi in paesi vicini.