Viviamo in clima di
propaganda elettorale permanente. Tra elezioni politiche, amministrative,
locali, nazionali, europee che si svolgono a casa nostra o nei paesi vicini
siamo sempre in attesa di vedere quanti saranno i votanti e come sarà l’esito
del voto. Né ci accontentiamo dei risultati finali, perché abbiamo inventato
gli exit-poll per intuire mezz’ora prima del comunicato ufficiale come saranno
i risultati definitivi. Se aggiungiamo qualche referendum di vario genere
completiamo un quadro che dimostra un’inquietudine di fondo rivelata dalla
frenesia del cambiamento.